11 mesi, Brescia, Verona
- L’album portafoto
L’hai fatto tu, ricamando il profilo della mia montagna preferita e le nostre iniziali sul retro. Con le stampe delle foto del nostro primo weekend insieme.
– - La graphic novel
“Nei miei occhi” di Bastien Vivès è tuo. Me l’hai prestato, ho tentato di riportartelo dopo la fine ma avevi già le mani e la testa troppo occupate da altro e ho dovuto ricondurlo qui, a casa mia.
– - La scaletta del concerto
L’unico viaggio insieme. Berlino sotto la pioggia di giugno. Gli Spartiti al Monarch Club di Kotti. Le lacrime e quell’abbraccio fuori dalla Neue Nationalgalerie. Avrei dovuto capire, ma sono testardo.
– - Il biglietto
Fu così inaspettato. Un tuo biglietto con i cuoricini non rientrava nel campo di possibilità. O almeno credevo. Era ormai maggio, però. Era ormai solo accanimento terapeutico, come dicevi tu stessa.
– - I contenitori per le spezie
Le spezie di Tiger nella cucina della mia casa nuova. Arrivate ormai mesi dopo la rottura, quando ci siamo concessi il lusso e la iattura di condividere ancora qualche volta il cibo e il letto.
– - Qualcosa in più?
Io rigido e immaturo. Tu libera e piena di aspettative. Non eravamo “le persone giuste al momento sbagliato”. Non eravamo le persone giuste.
– - Cosa vuoi dirle?
Sono stato male. Ho odiato. Ho metabolizzato le mancanze. Ma ti sono grato di tutto, nulla è andato perso in questo cammino in salita.
– - Valuta il tuo partner: 3/5
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