Man Down, Rihanna

6 mesi, Torino

• Il mappamondo

Che avevamo gonfiato e messo sul comodino di camera mia. Ogni tanto lo guardavamo e pensavamo a dove saremmo potuti andare. Non siamo mai andati più lontano che a Roma. Era così: immaginava e non faceva. Studenti di lettere, you know.

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• La buona novella 

Era fissato coi cantautori. Una domenica mattina lui ha messo questo cd, io ho staccato e messo sul telefono, un po’ per ripicca, Man Down di Rihanna e ho detto che avevo voglia di ballare. Pensavo lo trovasse sexy, invece è scoppiata una lite furibonda generata dalla mia ignoranza musicale. Anche a me piace De André, anch’io ho questo disco (di mio padre). Però anche meno, ogni tanto.
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• Lo spazzolino

Che gli ho comprato io, perché io baciarti di mattina con l’alito di ieri sera proprio no. Per lui invece non era un problema. Così ho pensato di comprargliene uno per le volte che si fermava da me: avrebbe capito. E invece.

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• Le poesie

E tutti i libri con su scritto “Lire” che comprava al Balon o alle bancarelle di Via Po, vecchi come lui. Ogni tanto me ne consigliava qualcuno e si rammaricava che io non oltrepassassi la Szymborska, e che le mie letture consistessero in quelli che lui definiva “romanzetti”.

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• Qualcosa in più

Domani, domani: era tutto domani. Non ha mai concluso mezza cosa di quelle che diceva. Come ho fatto a stare con lui? C’era qualcosa in questo fatto che eravamo così diversi. Nel fatto che mi avesse scelto, anche se non ero tanto “artista” come lui. A volte ti fa stare bene. A volte no.

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Cosa vorresti dirgli?

Sappi che la mia autostima, adesso, sta da paura. (Rom po po pom, rom po po pom…)
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